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Archive for the ‘Eurocrazia’ Category

Dobbiamo essere fieri in questi anni che si sia presentato al pubblico una persona come Marco Mori, avvocato giurista e anima del movimento politico Riscossa Italia.

Il partito di Mori che si presenta in questi giorni a candidatura di sindaco di Genova è l’unico a parlare dell’elefante nella cristalliera. L’unico a mettere il punto sulla vera radice della recessione economica di questo ultimo decennio:

– L’unione europea è frutto di un accordo tra esponenti della vita politica e banchieri per portare avanti un piano neoliberista di business per lobby e corporation.

– Nessuno Stato nell’unione europea ha più la facoltà di controllare l’economia del proprio Paese, visto che sono venuti a mancare i pilastri della sovranità: battere la propria moneta, decidere la propria politica di spesa pubblica, quindi sarebbe una chimera per un partito politico promettere di rifare strade e ponti se non si facesse prima l’unica cosa logica: violare la legge di bilancio (chiamato eufemisticamente patto di stabilità) che lo Stato ha firmato a Bruxelles e, se necessario, fare causa allo Stato stesso per violazione dei diritti fondamentali.

– la Costituzione italiana e tutte le altre costituzioni dei paesi membri sono ormai carta straccia se viene portato avanti il progetto europeo secondo come fino ad ora è stato fatto: una serie di commissari europei non eletti detta legge e leggi che gli stati devono mettere in atto nei propri territori, senza contestare. Le Costituzioni sono cosi scavalcate dal trattato di Lisbona, che è anticostituzionale, e i Paesi che pensano di avere ancora una democrazia si sbagliano di grosso: basti vedere in Italia e Grecia cosa è successo negli ultimi anni. Non si fanno più elezioni ma solo passaggi di testimone, i governi politici vengono sostituiti da governi di commissari e banchieri (vedi governo Monti nel 2011).

A tutto ciò c’è una soluzione se si vuole unirsi con il vecchio motto l’unione fa la forza, o con la vecchia obsoleta mania del voto e della possibilità, quindi, per il popolo, di dire la sua.

Chi vota Marco Mori si prende la responsabilità di appoggiare l’unico partito che vuole rovesciare il governo illegittimo e sovversivo presente oggi in Italia e in Europa.

Di seguito alcuni video informativi.

Questo è in sintesi estrema il programma operativo che vogliono mettere in atto gli attivisti di Riscossa Italia:

Cercate su youtube anche gli interventi degli altri membri del partito quali

Giuseppe Palma

Alessio Farinella

Luigi Pecchioli

Per ricordare le persone contro cui se la prendono i rappresentanti di Riscossa Italia, si veda questo video

 

 

 

 

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Dietro l’Euro c’è il piano, non più tenuto sotto i radar, di rifacimento del sistema economico dell’intera Europa occidentale. Il trattato di Lisbona è una guerra dichiarata contro le Democrazie europee. Le azioni dei lobbisti e dei tecnocrati di Bruxelles degli ultimi anni non lasciano dubbi. Basti elencare alcuni fatti: l’intrusione e modifica del processo referendario greco del 2011, la deposizione in Italia di Berlusconi (dopo che aveva accennato al ritorno alla lira), la manovra subdola per far saltare il voto del Brexit (video Byoblu), i referendum costituzionali annullati a Francia e Irlanda.

Il piano è quello dichiarato senza alcun timordidio dai banchieri-finanzieri-lobbisti, ovvero i nuovi “rentiers” per usare un termine degli economisti. Qual’è questo piano:

Impoverire l’Europa con una deflazione forzosa e prolungata negli anni. La deflazione è l’opposto dell’inflazione.

INFLAZIONE – DEFLAZIONE

Nei periodi di inflazione circola molta moneta cartacea ed elettronica, troppa. Tanto che la valuta stessa si “svaluta”, perde di valore, come fosse una merce di cui ce n’è troppa e quindi vale sempre meno. Questo è visibile tenendo d’occhio il prezzo di uno stesso prodotto prima e dopo l’inflazione: ad esempio teniamo d’occhio una scatola di fiammiferi, il cui prezzo vediamo salire duarnte un periodo inflativo. Quel prezzo non sale certo perché improvvisamente la tecnologia arretra facendo costare di più all’industria produrre una scatola di fiammiferi. Piuttosto è la moneta che vale meno e quindi semplicemente alla scatola di fiammiferi viene applicato un prezzo maggiore in euro sul mercato, perché gli euro hanno meno valore di prima, rispetto alla scatola di fiammiferi.

Nella deflazione succede l’opposto circola poca moneta, cartacea ed elettronica. Troppo poca. Quando non circola la moneta sufficiente per mandare avanti l’economia si hanno gli stessi effetti in un corpo umano di quando non circola abbastanza sangue. Nonostante vi siano organi, come le membra o il fegato, in perfetta salute e capaci di lavorare (equivalenti, nel paragone, alle varie classi lavorative, braccianti, il comparto dei servizi, i comparti industriali, ecc) queste non sono messe in condizione di lavorare perché manca loro il sangue. Si impoveriscono, cioè dimagriscono pian piano, come dei muscoli sottoutilizzati, fino a morire di inedia.

Allo stesso modo agisce la deflazione forzosa prolungata in uno stato: le classi lavorative perdono lavoro e si impoveriscono. Di conseguenza si riduce la loro spesa privata (come gli acquisti), spendono sempre meno perché non hanno nulla da spendere, mentre i loro risparmi scompaiono. Chi ha contratto un debito fallisce, perché non circola abbastanza denaro da intascare e poter ripagare il debito. Si scatena cioè tutta una catena di eventi che, in sostanza, porta il paese alla miseria.

Ma cosa credeva la plebaglia europea? Che l’euro fosse stato fatto per la loro felicità?

A.Parguez

Perché si vorrebbe impoverire l’Europa? per saccheggiarla, ovviamente. Come i sovrani medievali facevano sei secoli or sono.

Per farlo è necessario togliere di mezzo la figura del cittadino. E’ necessario cancellare il popolo, smagliarlo, scoordinarlo fino a farlo diventare un ammasso di poveri reietti che accettano finalmente la loro condizione di poveri e non pretendono più di risollevarsi. Accettano la loro povertà e si piegano da quel momento a vivere in una miseria che non si vedeva dal medioevo, accettano stipendi da cinesi, accettano di essere dominati da una plutocrazia, essere governati cioè dai ricchi.

Questa favola dell’orrore in realtà mi faceva sorridere anche a me, fino a poco tempo fa: mi dicevo, Non esageriamo!

Oggi voglio scrivere di due aspetti inquietati che, seppur non connessi necessariamente tra loro, vedo davanti ai miei occhi e che remano invece a favore di questo piano tragico.

PASSIVITÀ

Gli italiani si sono stati zitti dopo il golpe del 2011 (video Fusaro, video Barnard), dopo che è stato deposto un governo regolarmente eletto ed è stato messo al suo posto un banchiere della Goldman Sachs (articolo del Giornale).

Non si sono viste rivolte, movimenti, scioperi, azioni legali. Insomma, vedo che il popolo sta accettando qualsiasi porcheria gli venga perpetrata dal di sopra e ingoia qualsiasi cosa, passivo.

Unica denuncia formale alla Procura della Repubblica è quella avanzata dall’Avv. Marco Mori e tutt’ora in corso (che vi invito a presentare anche voi, sperando che prima o poi qualche anima buona di giudice la colga) scaricabile a questo link.

Insomma sembra che il popolo non sia più capace di rivoluzioni, nel sud Europa.

Mi sembra una realtà di importanza epocale, una cambiamento interiore della società impressionante, storico. PERCHÉ NON SE NE PARLA?!?

COMUNICATIVITÀ IN DECLINO

Secondo aspetto preoccupante. L’avanzamento della tecnologia e la maggiore comunicazione messa a disposizione di tutti con i mezzi tecnologici, in Italia primo fra tutti Whatsapp, sta avendo l’effetto opposto.

Ad esempio mi è successo pochi giorni fa di mandare in riparazione lo smartphone e rimanere con un datato ma ancora funzionante cellulare. Gli ho inserito la mia SIM e quindi ero reperibile sul mio numero mobile, avevo poi a casa email e skype, fax, ecc. Mancava, insomma, solo la chat line di Whatsapp.

Ora c’è da dire che sto in molti gruppi in cui si stanno portando avanti tramite Whatsapp numerose conversazioni importanti sulla scuola di mia figlia, ma anche riguardo all’organizzazione di gruppi di attivismo di varion genere, conversazioni con i miei clienti, informazioni di lavoro, ecc.

Ebbene, non ho ricevuto una chiamata! Mi è stato detto quando sono ritornato in possesso dello smartphne: “Ma dov’eri finito!?”

Scritto attraverso un messaggio Whatsapp… ovvio.

In conclusione, in questi anni la comunicazione tra piattaforme informatiche, software e file sta aumentando, ma la comunicatività delle persone sta diminuendo. La capacità di comunicare verbalmente, di telefonare qualcuno, il coraggio di sollevare la cornetta e di affrontare una voce dall’altra parte, con un suo accento, un suo pensiero, con delle convizioni, una sua risposta perentoria e magari sgradita lì per lì. Tutto questo si evita con Whatsapp. Si evita il contatto umano e ci si rifugia nel cuscino morbido e rassicurante del sonno della mente.

E allora sì che mi chiedo dove si andrà a finire se si reputa una situazione scolastica come quella della scuola in cui sta mia figlia non abbastanza importante da scomodarsi a chiamare per telefono qualcuno, oppure se non si reagisce neanche di fronte l’immensità della notizia di una perdita di sovranità.

Questi due aspetti dell’imbarbarimento della società rappresentano la condizione ideale per fare di un popolo carne da macello. Chi non ne approfitterebbe! Un popolo che non comunica e non reagisce davanti una aggressione finanziaria fatta a suon di leggi che cancellano il proprio diritto a gestire la propria economia, chi non ne farebbe un sol boccone di un popolo di pecore così!

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