Viviamo a suburbia, io e mia moglie, e da poco sto riprendendo le abitudini come quella di fare sport la mattina prima di imbarcarmi sulla navetta che mi porta in azienda. Fin qui tutto bene. Ma ieri mattina correndo lungo il marciapiede che costeggia una schiera di villette unifamiliari (tutte con prato inglese comunitario antistante la porta d’ingresso) mi accorgo che ci sono dei gelsi per terra. A ben vedere mi accorgo infine che tantissimi di quegli alberi frondosi sotto cui passavo da due anni facendo jogging la mattina sono gelsi!
Ora sono fruttificati e cadono a chili per terra, calpestati dai pedoni.
Il servizio di giardinaggio pulisce con zelo i marciapiedi, perché questi frutti scomodi sporcano parecchio, contenendo molto zucchero, e si appiccicano sotto le scarpe.
Siamo a suburbia. Generazioni di paesaggisti sono state istruite secondo il modello del “verde ornamentale“, secondo cui possono giocare come vogliono con alberi alternandoli a siepi, laghetti, creando “zone margine” che disegnano il paesaggio dei giardini pubblici con l’intento di riprodurre la “bellezza naturale” in zone suburbane ai piedi della cittá.
Ma queste zone verdi impiantate con pale meccaniche e con il prato srotolato come un tappeto e rasato all’inglese non è “la campagna”, bensì un sottoprodotto dell’edilizia. Sotto i prati ci sono metropolitane e cemento e per finire, non sempre ma spesso, le piante vengono scelte per il loro significato estetico e in bella mostra, come fosse una scultura vivente, possono finire i gelsi, i limoni, o magari gli ulivi come quelli che ho sotto casa mia. E i frutti vengono spalati a quintali e buttati.
Chiedo agli architetti che leggono di dare il loro contributo al movimento del recupero mentale della societá.
Intendo portare il mio aiuto a chi vuole uscire da questa follia.
E ora.. Andiamo dal fruttivendolo và, che mi serve un chilo di frutta.
PS.
Queste impressioni le ho scritte qualche tempo fa (tutti sanno che non è ancora tempo di gelsi). Ma quest’anno si ripropone la stessa storia di sempre, in questo periodo con le arance.
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