Difendere la Terra
10 aprile 2011 di Emmanuele
Ovvero: “Siamo tutti uno“.
Impiccateci! Noi non ce ne andremo.
Finché vivrò non lascerò mai la mia terra.
Sono alcune risposte del popolo di fronte alla forza dei bulldozer, di fronte alla minaccia armata della Compagnia.
Mine, storia di una montagna sacra è un film (in italiano, di 12 minuti) che narra la strenua battaglia dei Dongria Kondh contro un gigante minerario, la
Vedanta, interessato a sventrare il loro territorio incontaminato per l’estrazione della bauxite. Dal film emerge la risolutezza ben maggiore del popolo Dongria a mantenere le radici salde alla Terra, con la quale vive da tempo immemorabile un rapporto di rispetto e adorazione.
La voce del popolo Dongria ha ricevuto l’attenzione di
Survival, una ONG che dal 1969 è attiva nella promozione di campagne di sostegno ai popoli indigeni minacciati dai soprusi delle compagnie industriali. Survival ha realizzato per loro il film. La loro voce, trasmessa dalle immagini e le interviste del film è chiara, si rivolge a
noi spettatori:
Aiutateci! Abbiamo bisogno del vostro appoggio.
Sempre, quando si ascoltano questi richiami, si percepisce un fremito sulla schiena: è la Terra che invoca aiuto, non è semplicemente “gente indigente”. non sono solo uomini, è l’ecosistema di cui tutti abbiamo bisogno per assicurare un futuro ai nostri figli che invoca aiuto contro la mano dell’industria dell’economia di mercato.
Quante storie simili purtroppo dobbiamo sentire in questi anni. E mentre alcuni di noi (sempre più di noi) hanno capito il messaggio e si affannano nel dialogo costruttivo, nell’avvio di centri di transizione per sviluppare piani di decrescita energetica, nello sforzo morale di cambiare la società eccetera, mentre tutto questo accade, là oltre il mare, le foreste vergini che restano vengono sventrate. Ma ci sono sempre i mezzi di per fare qualcosa se lo vogliamo.
La donazione
Quante ONG, associazioni di volontari e ONLUS può sostenere ciascuno di noi? Beh, non è importante la quantità, sarà la somma che fa il totale, ma è importante che ognuno di noi lo facccia. Per esempio: farsi un piccolo elenco di associazioni a noi care a cui versare questa piccola somma con cadenza regolare. Mensilmente. Il mio piccolo elenco comprende Emergency, Kiva, AAF, Wiki, ma c’è da considerare anche Survival. Ora che lo so..
L’obiezione
“Non serve a niente che la gente faccia tutto ciò: i Poteri Costituiti spazzano via tutto in un lampo, quando intervengono con la forza.”
Non proprio, se la donazione viene accompagnata ad altre azioni che facciano parte di in un vero cambio di stile di vita.
Immaginatevelo: staccare i pezzi del puzzle dell’economia del
business as usual e usarli per comporre il
mosaico della società sostenibile, che soppianterà il vecchio mondo industriale in declino, e che si sta già oggi configurando grazie all’azione collettiva di tutti noi, impegnati nelle transizioni locali, nelle disobbedienze civili, nel recupero delle tradizioni e dei prodotti biologici, nella costruizone di
microcrediti. Contro tale consapevolezza dal basso in azione, non c’è Vedanta che tenga.
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